Cassandra aveva percorso silenziosamente tutto il tragitto fino a Torre Oscura. Ogni tanto si girava a controllare che con lei ancora ci fossero i suoi due strani compagni di viaggio, un'elfa lucente che era stata cresciuta da colei che era stata quasi una madre, la Regina degli Elfi Oscuri, Sydnay Logan, e il lincantropo di cui in gioventù si era innamorata e che, rinchiuso per secoli a Lithetya, aveva perso memoria del suo passato.
Salì le scale della torre color pece senza sforzo e si fermò al terzo piano, quello che più somigliava ad una specie di enorme salotto.

Se avete bisogno di rifocillarvi, qui troverete quello di cui necessitate.

Disse indicando la sala attorno a sé. Al centro era posto un enorme tavolo circolare imbandito di frutta, ma se gli altri due avessero avuto esigenze diverse, così come la stessa Cassandra, avrebbe messo pochissimo tempo a far chiamare uno dei vampiri della servitù per farsi portare qualcosa dalle cucine.

Lylel, temo che dovrai abituarti ad uscire lo stretto indispensabile, almeno fino a che non avrò parlato con Sydney e deciso come muoverci. Dentro Torre Oscura sei comunque al sicuro e al riparo da occhi indiscreti. Se ti dovessi allontanare, sappi che non intendo mettere a repentaglio la vita di altri o la mia per venirti a cercare. E' solo un favore che devo a Sydney questo. Penso che tu lo capisca anche senza che te lo debba spiegare.

Guardò poi Damon, chiedendosi se avesse fame o desiderasse della carne. Non conosceva a sufficienza le abitudini lupine da poter sapere di cosa avesse bisogno, giacché i pochi esemplari rimasti si davano alla macchia e vivevano alla stregua di animali selvaggi. Pochi erano quelli rimasti a servire Namalius.

Lylel era stata lapidaria, seguendola e chiedendole se li stesse conducendo direttamente a Torre Oscura.

Sì, Lylel. Vi sto portando lì. Non c'è luogo più sicuro in tutta Namalius che là dentro. L'aspetto a volte inganna, me ne rendo conto.

Torre Oscura di certo non era impressionabile quanto lo era stata la vecchia residenza Vladeki. Quello sì, che era una fortezza, un castello che si potesse definire tale.
Damon sembrava più sicuro e stava iniziando forse a fidarsi di più.

Bene. Allora venite con me.

Aveva esordito prendendo a camminare decisa e con passo sicuro verso quella che ormai era da secoli la sua dimora.