Eterna attesa

Immergeva i piedi nella melma, incurante del fatto che i suoi stivali si sarebbero sporcati. Se ne sarebbe preoccupata più tardi, seduta accanto al fuoco, una volta che le tenebre fossero scese completamente.
Scorgeva appena il sole tramontare, le esalazioni putride della palude oscuravano l'orizzonte e lasciavano intravedere solo dei deboli raggi rossastri.
Nilaar non ci badava, era altro al quale era interessata. Scrutava in mezzo all'erba marcia che costeggiava il sentiero, o almeno quello che poteva essere considerato un passaggio percorribile facilmente. Era chiaro che veniva usato per attraversare le paludi, si potevano scorgere segni inconfondibili di orme.
Nilaar si chinò ad osservare qualcosa che luccicava, nella speranza fosse un indizio utile. Raccolse quel piccolo oggetto, pulendolo con le dite. Era solo un sasso.
Erano giorni ormai che vagava per quel luogo inospitale, cercando, scrutando, sperando in un qualcosa che l'avrebbe aiutata a trovare il suo assassino.
Sospirò, trattenendo lacrime di rabbia e tristezza.

*io ti troverò, lo giuro. Dovessi setacciare queste acque per anni!*

Aveva da poco lasciato la foresta e Viktorjia al suo fato, ed era corsa via veloce.
Non ne sapeva bene il motivo, ma aveva trovato una strana alleanza con quella vampira, e sentiva che i loro destini si sarebbero incrociati prima o poi.
Vagava senza meta, e fu per quello che finì probabilmente alle paludi.
il sole ormai stava tramontando ed era inutile correro o solo provare a proseguire, avrebbe girato a vuoto per nulla, nonostante il suo olfatto sviluppatissimo.
In versiona lupa, Psyrene avanzava nel terreno fangoso, il suo manto bianco candido era come un faro in lontananza, così perfetto, ma anche così uori posto.
Ma lei imperterrita avanzava lentamente

Lo vide. Come poteva non notarlo?
Si muoveva con passo lento, il manto talmente candido da stridere con l'ambiente che lo circondava.
Nilaar strinse la mano sul suo arco, pronta a scattare in caso di pericolo.

*niente freccia per il momento. Vediamo come agisce*

Fece qualche passo verso il lupo, così da incrociare il suo cammino. Che fosse un licantropo?
Nella sua mente, la banshee vide frammenti di ricordi, come lampi nel cielo durante un temporale. Correva. Poi zanne, degli artigli che laceravano la pelle, una freccia. Angeli. Buio.

*non ricordo. Perchè non ricordo?*

Contenne la rabbia, mentre fissava l'animale. Magari non era un licantropo e stava reagendo in maniera eccessiva. Non c'era che un modo per scoprirlo: chiedere. Cos'aveva da perdere?

Non è sicuro aggirarsi per questi luoghi dopo il tramonto.

La lupa continuava nella sua direzione, così antica e così ineffabile.
Il paesaggio era sempre uguale, ma di certo il suo occhio vigile non si stancava di tale desolazione; così era pure il suo cuore.
Sapeva che con la sua stazza non sarebbe passata inosservata, ed infatti qualcuno arrivò, infine, a frapporsi sul suo cammino.
Una donna minuta era, il capo coperto da un cappuccio ma il suo olfatto non poteva sbagliarsi.
La sentì proferire parola, di coraggio ovviamente ne aveva molto

Potrei dirvi la stessa cosa

la sua voce era roca, quasi un rantolo.
Psyrene sapeva che era troppo grossa per sembrare un lupo normale, ma lei lo era.
Lei era lupo, lei si sentiva lupo.
Gli artigli affondavano nella melma verdastra; gli bastava fare un balzo per porre fine alla vita di quella creatura.
Ma non lo fece.
Rimase piuttosto in attesa.

Trovare informazioni sulla sua morte era ora il suo scopo, pericoloso o no che fosse. Nilaar non era più un'elfa al servizio degli angeli, di Lithetya e della Luce. Questo la morte non l'aveva cancellato.
Aveva vaghi ricordi di battaglie contro licantropi, per cui la visione di quel lupo dalla stazza superiore a quella dei suoi simili la mise sulla difensiva.

Io non ho altra scelta, ma voi che fate in questo luogo?

Non le interessava realmente ciò che aveva portato la creatura in mezzo a quelle paludi putride. Avrebbe potuto benissimo evitarla. Ma il bisogno di informazioni l'aveva indotta a rischiare una conversazione con quel lupo.

La lupa osservava il suo avversario, colei che si trovava di fronte.
Sentiva l'ansia velata dalla perdita in quella voce, e di certo aveva un obiettivo che la spingeva a muoversi.
Ascoltò quello che stava dicendo, con poca convinzione.
Annusò l'aria, l'odore che proveniva da quella donna era così putrido quasi come il terreno che la circondava

Vivere in un posto simile non è una scelta, forse è meglio dire che si è incastrati in questo luogo, oh creatura che "profumate" come la melma fangosa.
Ciò che potrebbe spingermi fra queste lande potrebbe essere la fame, la sorte o la caccia, ma non è importante.
Riconoscere ogni odore qui potrebbe essere una pena troppo severa, ma ci sono abituata.
Voi invece? qui è tutto morto perchè una creatura così esile possa sentirsi a casa

Nilaar prese le parole della licantropa come un insulto bello e buono. Era comprensibile che puzzasse, visto il lerciume e la materia in putrefazione che la circondava. Fosse stato per lei, sarebbe uscita subito da quel luogo maledetto, per non metterci piede mai più. Ma cosa poteva saperne lei della sua ricerca. Nonostante tutto, quelle parole velenose l'avevano colpita, e avrebbe risposto a tono.

Oh son bene cosa sia la morte, mia cara sconosciuta. E vi posso assicurare che la sua puzza è molto più sopportabile rispetto a quella del pelo bagnato di un lupo.

Nilaar non voleva attaccar briga, cercava solo di difendersi da un attacco verbale che non meritava di subire. Non aveva insultato quella licantropa salutandola, non capiva perchè riceveva quel trattamento maleducato.

Credo terrò a bada i miei vecchi sensi di elfa, e non baderò al vostro "aroma" selvaggio. Tutto ciò per farvi sapere che non vivo in questo luogo. Sarebbe un pazzo colui che scegliesse questa melma come casa. La mia è una ricerca, una missione. E forse voi potete aiutarmi, se vi sacrificate a sopportare il mio odore.

Psyrene sorrise beffarda alle parole della giovane sconosciuta, mostrando le zanne affilate e bianche.


Guarda che le mia non era un offesa, constatavo soltanto che il vostro odore melmoso era troppo assomigliante a quello delle paludi, perciò voi qui avete passato fin troppo tempo.
Se il mio odore vi dà invece così tanto fastidio rendetevi conto che io sento gli odori almeno 50 volte più forti di come il senti tu, e nulla mi sfugge.

la guardò nuovamente con i suoi profondi occhi gialli.
Nella figura della donna non vedeva nulla se non l'attaccamento ad uno scopo imprecisato, ma soprattutto, profondi occhi pieni di tristezza

Osservò la lupa per qualche secondo, rimanendo in silenzio. Sebbene il loro incontro fosse iniziato col piede sbagliato, Nilaar trovava la creatura davanti a lei sicura e sincera. Forse qualche scusa da parte sua, anche poco sentita, avrebbe giovato ad entrambi.

Vi chiedo perdono per le mie parole poco gentili. Ma comprenderete che le paludi non sono luogo per incontri felici. Ed in passato odiavo la vostra razza.

Nilaar sorrise, sebbene sentisse un'immensa tristezza dentro di sé. Stava conversando con una licantropa, che poteva benissimo essere la sua assassina. Doveva cercare di tenere a bada le emozioni che le turbinavano nella mente e nel cuore, e rimanere lucida.

Mi chiamo Nilaar.

La lupa ascoltava il tutto in completo silenzio.
Era come una spugna, pronta ad assorbire qualunque informazione.
In passato odiava la razza lican?
chi era questa giovane.
Aveva odore di un oscuro ma nei movimenti sembrava un lucente; assomigliava un po' a Lylel, l'elfa serva di Sydney Logan.
La lupa mosse la coda e si sedette al suolo, per riposare le zampe posteriori

Io mi chiamo Psyrene

pronunciò il suo nome con tono profondo ma calmo, come se venisse dalle profondità della terra.
I suoi occhi dorati erano impassibili, eppure continuavano a osservare Nilaar

Questi luoghi non sono destinati per lunghi soggiorni...pertanto cosa cerchi in questi luoghi?

Non avrebbe mai pensato di chiacchierare così a lungo con un lican senza temere troppo per la sua vita. Questa Psyrene sembrava molto tranquilla, ma la sua stazza non indifferente lasciava comunque Nilaar sull'attenti. In ogni caso, ora che era morta e la sua vita come la conosceva era andata in fumo, tanto valeva lasciarsi andare a confidenze. Anche con un lican.

Cerco tracce dei miei assassini. Sì, perchè vedete... forse la puzza che sentite provenire dal mio corpo è dovuta anche alla mia morte recente, avvenuta proprio in questi luoghi.

Fece una pausa, un groppo in gola che le impediva di parlare.

*Assassini. Assassini. Vi credevo amici. Traditori. Bastardi. Vi troverò. Vi troverò.*

Respirò profondamente, tenendo a bada la rabbia. Lentamente, il groppo alla gola si sciolse, permettendole di continuare a parlare.

Eravamo di pattuglia, quando siamo stati attaccati da un branco di licantropi. Nella confusione della battaglia, una freccia mi ha colpita. Una freccia di fattura elfica, uguale a quelle che tenevo nella mia faretra, uguale a quelle che aveva usato per uccidere il lican di fronte a me.

Guardò la lupa negli occhi, in attesa di una reazione a quelle parole.

La lupa era come un atomo di oscurità.
Ascoltava tutto e ponderava ogni risposta.
Morta...ma era viva...che creatura era diventata?

I licantropi sono solerti a passare in questi luoghi, alcuni addirittura a cercare carcasse di animali o a cacciare gli sventurati che si addentrano fino a questi luoghi morti.
Ma sinceramente non sento un odore simile al mio nelle paludi, di recente nessun lican è passato di qui.

annusò l'aria e ne ebbe la conferma; nessuno era passato nel giro di quei giorni. Chi poteva essere stato? Ma soprattutto quanto tempo era trascorso da quel fatto?

Ordunque siete un lucente, o almeno lo eravate.
Io non serbo rancore per i luminosi, sono sempre loro ad avercela con noi lupi.
Perchè io non sono un lican, sono un lupo, e il vostro antico popolo ci ha sempre ucciso e cacciato.
Solo perchè siamo "malvagi".
Solo le persone abiette si comportano meschinamente, almeno noi non tradiamo i nostri simili

Erano parole di disprezzo, quelle della lupa.
Per il suo clan la fedeltà era la prima cosa, e sentire certi discrosi la nauseavano

Vi chiedo scusa se vi ho offesa. Non era mia intenzione. Purtroppo non è facile distinguervi, per me siete tutti uguali.

Tanto pelo e denti aguzzi. Ecco ciò che preoccupava Nilaar, sia che fosse una lican, una lupa o chissà quale malvagia creatura.

*Malvagia...*

Lo era anche lei, adesso? Doveva considerarsi un'essere oscuro? Lesse ciò che aveva nel cuore e si diede una risposta: sì. Lo era.

Si sta facendo buio, sebbene qui nelle paludi non cambi molto. Preferirei uscire da questa melma gelida prima che il mio corpo già freddo cominci a tremare.

Non avrebbe voluto terminare quell'incontro, voleva sapere di più. Ma cominciava a sentire i morsi della fame e la necessità di riposare.

Voi che avete intenzione di fare?

SPOILER (clicca per visualizzare)

Scusami, sono poco ispirata...

Creature che andavano e venivano, proprio come lei, proprio insite nella loro esistenza

Posso capire che alcune creature non ci riconoscano, non ho un collare su cui c'è scritto cosa sono.
Per fortuna.
Se hai fame il posto più vicino è Namalius, io non ho niente da fare e ti ci posso condurre, ma soprattutto...cosa mangi tu?

Se fosse arrivata a Namalius avrebbe dovuto riprendere la sua umana forma, ma ora non se la sentiva ancora di far vedere il lato falso di sè stessa