Sotto una cascata, a ridosso della fonte

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    L'acqua calda che scendeva dalle piccole cascatelle simbolo delle fonti incantate creavano sempre molta umidità, l'ideale per far crescere vegetazione e muschio.
    Luogo dove ogni creatura poteva riposare in modo tranquillo, era anche la patria della nascita delle più piccole e innocenti creature di Ethernal come ninfe e faerici.
    Ma non solo gli esseri luminosi si fermavano lì.
    A volte, anche se raramente, creature maligne si scorgevano tra la vegetazione.
    Alcune si spingevano in quei luoghi per abbeverarsi, altri per trovare ristoro, altri per chissà quali motivi futili.
    Era raro, ma non impossibile



    Ruolata Aperta per Kernax, Psyrene e Siobhan, altri che volessero inserirsi ne facciano richiesta nel topic noto.
    I turni di ruolata sono i seguenti: Psyrene, Siobhan e Kernax, rispettateli
     
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  2. Psyrene
     
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    :psyrene:
    La lican purosangue aveva preso nuovamente le sembianze del lupo che tanto amava dopo aver perso di vista la sua compagna di bevute, Nilaar.
    L'aveva aspettata per un po', poi sinceramente si era stancata di fare la "buona samaritana" e aveva deciso di andarsene dall'opulenza di Namalius.
    Si mise a correre, ne sentiva il bisogno fisico e mentale, attraversò senza fermarsi le paludi, e poi sempre dritto fino al luogo ove si trovava ora.
    Le fonti incantate.
    Appena vide l'acqua pura, la gola le si seccò.
    Decise di immergere il suo bianco muso nell'acqua, e come l'ultima volta che era stata in quei luoghi, la natura intorno a lei era muta, come se fosse morta


    *creature fifone che non siete altro*

    pensò la lupa bianca, molto più grande di un lupo ma dalle stesse sembianze, mentre continuava ad abbeverarsi

     
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  3. .Gatto Nero.
     
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    :siobhan:
    L'acqua canta e vive unicamente per se stessa, egoisticamente dona vita e sostentamento, così come può toglierla e privar luoghi e creature della sua benedizione. L'acqua canta e intona una nenia che lei può udire indistintamente, sopra ogni altra voce grida e stride nel gettarsi tra rocce e contro rivi sabbiosi. E' una madre capricciosa e spesso indisposta verso ogni creatura della terra, ma non per lei... lei era nata nel vero grembo di quella madre, in un acquitrino marcescente fra rospi viscidi e malinconici fuochi fatui. Melma ed acqua putrida erano state la sua placenta ed il liquido amniotico, alghe e carogne il suo utero, e come una grassa larva opalina aveva dato vita ad una falena dalle ali di mercurio velenoso.
    Quando era nata come angelo si era sentita onnipotente, migliore di qualsiasi altra creatura non potesse vivere, come lei, avvolta nello splendore della Radianza Divina. Aveva odiato ed aborrito vampiri e demoni, licantropi e banshee, ed ogni altra creatura non avesse avuto il dono della Grazia e delle ali.
    Ora, invece, capiva quanto fosse nel torto e quanto la sua boria avesse celato ai suoi occhi la verità: per quanto pura ed immacolata, dall'intaccabile innocenza angelica, era forse l'essere più distante dalla terra e le sue creature, dalla verità che celava quel mondo. Era rinata nelle spoglie di un essere quasi insignificante, ma nel suo cuore aveva compreso quanto in realtà questa sua nuova condizione le avesse aperto le porte per una conoscenza maggiore.
    Per una volta aveva lasciato la melma e la putredine delle paludi per andare a parlare con acque più vive, giungendo insieme a Grani sino alle genitrici mormoranti, fonti che avevano visto nascere da chissà quanto tempo ninfe e faerci. La vegetazione lussureggiante l'aveva accolta con lo splendore tipico di rivi umidi, i muschi avevano accarezzato le sue mani ed i piedi nudi quando si era arrampicata sulle sporgenze rocciose, ed il sole aveva tratto dalle sue chiome lucenti toni del viola, dell'oltremare e del carminio, in un caleidoscopio di riflessi incredibili. Era per questo che sua madre l'aveva chiamata Cangiante.
    Una volta giunta poco più sotto delle cascate si era immersa nelle acque tiepide, lasciando che queste ne lambissero la fredda pelle di diamante, trasportando nelle correnti giocose gli abiti leggeri ed i lunghi capelli setosi. Aveva schiuso allora le labbra di fuoco, una linea sottile come l'orizzonte, quel tanto che le permise di cantare allo stesso modo dei flutti, così che la voce della Banshee e quella delle fonti fosse un tutt'uno, indistinguibile e inscindibile per qualsiasi orecchio.
    Era giunta nuotando sino alle cascate e qui, contro la viscida roccia e nascosta dall'acqua scrosciante, si era appoggiata alla fredda parete, oramai ipnotizzata e cullata da un suono familiare e sconosciuto al contempo. Rimase accucciata in perfetta mimesi, contemplando il mondo distorto oltre l'acqua, sino quando non scorse qualcosa di nuovo: una vibrazione bianca e dalle sembianze conosciute, tipicamente lupine, si era arrestata anche lei alle fonti per abbeverarsi e trarre qualche giovamento da quella pace.
    Chissà se l'avesse individuata, ma dubitava: la sua pelle aveva acquisito con la rinascita l'odore stesso dell'acqua, ed in quel punto delle cascate solo un occhio allenato od una particolare vicinanza avrebbe potuto scorgerla.


    *Canta acqua attorno al suo vello, la luce imprigiona scintille ed argento*



    Edited by .Gatto Nero. - 3/2/2012, 01:23
     
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  4. Malleus Ordo
     
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    Piccolo consiglio per il Micio: dividi in paragrafi, altrimenti la motivazione a leggere e la comprensione scendono^^

    :kernax:
    Magne imperatore, quanto tempo che non passava da quelle parti?! Quanto tempo che aveva abbandonato quei lidi, in preda al rimorso e al senso di colpa; aveva un'aura terribilmente nota, ogni singola foglia degli alberi di quel posto era impressa nella sua memoria, ogni singolo sasso gli ricordava di quella donna fantastica che era passata a miglior vita... e a miglior compagnia, anche.
    Erano passati secoli, ancora non se ne dava pace, e come avrebbe potuto?!

    Guardava la spada che lo aveva accompagnato in quel suo triste cammino, gli occhi tristi e spenti dal dolore riflessi sulla lama mentre dietro di quella scorreva un allegro ruscello.


    Cosa ti ho fatto, amore mio...

     
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  5. Psyrene
     
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    :psyrene:
    Continuava a bere, la lupa, rinfrescandosi in quella fonte, dopo giorni di cammino.
    Decise di immergere il muso dentro all'acqua, per darsi una rinfrescata e cos attutire la stanchezza.
    Nel momento in cui tirò fuori la parte superiore della testa dalla fonte, sentì una presenza oltre a lei.
    Era appena percettibile, ma era luminosa, e dall'odore che ora sentivano le sua narici era maschile.
    Non si accorse invece dell'altra presenza celata tra i flutti.
    Decise di attendere cosa sarebbe accaduto

     
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  6. .Gatto Nero.
     
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    :siobhan:
    I suoi occhi di luna rimasero fissi sulle due figure, come uno sguardo di drago insondabile e tremendo, di predatore che attende una mossa falsa della sua preda. Difatti alla vibrazione dal manto bianco ed il puntuto muso canino, si era aggiunto qualcosa di più, una nuova presenza ed essenza che pareva rischiarare il luogo in cui si trovava questo particolare trio. Da cosa dipendesse quell'improvviso mutamento nel mormorio di quel luogo, lei non lo comprendeva. Cosa poteva indurre la vegetazione, l'acqua e le creature che vi dimoravano a bisbigliare tanto?
    La sua curiosità un giorno l'avrebbe portata a rimetterci la pelle nuovamente, e chissà in cosa si sarebbe reincarnata. Forse in un verme o addirittura una di quelle alghe viscide e spugnose, che si trovavano sul fondo di quello stesso corso d'acqua. Diede una veloce scrollata di spalle, mentre dal monile appeso al collo un paio di occhiettini sferici si fissarono su un punto oltre la cascata.
    Non le bastò. Non le servì far finta di nulla, cercare di ignorare cosa c'era oltre il muro d'acqua: poteva percepirli, sentire l'acqua dei loro corpi.
    Rollò gli occhi oramai stufa di quella situazione e dunque prese la decisione più ovvia.
    Con mosse lente e silenziose scalò la roccia sotto di se, andando ad immergersi nuovamente nel suo amato elemento. Fortunatamente non necessitava di molta aria ed i suoi occhi vedevano perfettamente ogni cosa quando nuotava. Era nata in una palude, dove fango ed acqua stagnante non le permettevano grandi cose, ma a contatto con limpidi laghetti e pure fonti dava il meglio di se.
    Si fuse con l'acqua stessa, divenne un tutt'uno con l'ambiente circostante... fu onda nello scivolare sulle rocce... pesce sul basso fondale. E mentre passava accanto al niveo lupo dagli occhi di cielo, elargì a quest'ultimo un candido sorriso.


    Quanta disperazione sento nella vostra voce, messere. Un cuore amareggiato che piange all'ombra di limpide cascate...è straziante!

    Una voce mielosa e comprensiva, le parole di una madre od una cara amica, si levarono ad avvolgere l'imponente custode dei cieli dal viso segnato. Contro le rocce, alle spalle dello stesso, immersa per metà nei ruscelletti stava Siobhan, i lunghi capelli dai toni delle gemme le scendevano lungo la schiena. La bianca pelle del viso e delle braccia era imperlata di cristalline gocce, mentre i suoi occhi d'argento vivo erano fissi sulla figura del possente angelo: in essi aleggiava un velo di malinconia, lo stesso che increspava i dolci lineamenti di giovane fanciulla, quasi provasse sconforto nell'aver udito le parole appena pronunciate dal cavaliere celeste.

     
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  7. Malleus Ordo
     
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    Chiedo umilmente scusa per l'assenza, ma scuola e rivoluzione protestante sul main forum mi hanno trattenuto più del previsto >_<

    :kernax:
    Era la volta buona che aveva cominciato a sentire voci che non esistevano, quella. Soprattutto se era una così dolce; era un segno che aveva imparato a riconoscere e a temere.
    Era il segno che non si mortificava abbastanza, se sentiva cose che significavano una cosa sola, che aveva bisogno di affetto. Non era sano, o forse, sì, ma non importava, anche se fosse stato sano non era previsto dal Codex e per tanto doveva essere allontanato.

    Se sentiva cose del genere era segno che la sua determinazione stava cedendo, che il suo spirito gli stava mandando segnali di avere abbassato la guardia; e non era accettabile.
    Non sapendo se quelle parole così avvolgenti e calde, quasi un alito di vento fresco sulla pelle segnata di cicatrici, fossero vere, rispose comunque: era troppo il dolore che lo tormentava in quel luogo particolare.


    Non c'è modo per definire la Colpa Suprema, essa esiste e basta. Un cuore amareggiato ha il dovere di piangere i propri compagni caduti, ma soprattutto di dare l'energia al proprio possessore di superare la Colpa nel modo che l'Imperatore ci ha mostrato.

    Non gli importava se la fonte, immaginaria o meno, lo avesse capito, non era importante. Per la prima volta nella propria vita dopo la Caduta voleva sì dimenticare, ma non aveva la forza per costringersi a non farlo...
    Forse era il luogo.

     
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  8. Psyrene
     
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    :psyrene:
    Era ancora intenta a osservare l'acqua quando vide qualcosa di insolito; una creatura sul basso fondale, la guardava sorridendo mentre passava oltre.
    Era stupita e al tempo stesso stranita di non averla notata prima.
    Uno spirito dell'acqua? una creatura benigna che non curante si avvicinava così a lei?
    Era impossibile.
    La vide sparire velocemente e decise di seguirla, mentre curvava nella fonte e spariva dalla sua vista.
    Girato l'angolo Psyrene si trovò a pochi metri di distanza l'essere di cui aveva sentito la presenza.
    Un uomo alto come lei se non di più, di certo superava i due metri quando lei al garrese in forma animalesca arrivava ai 1,90.
    Ma non era l'uomo che le interessava quanto la figura femminile alle sue spalle; stava immersa nell'acqua e per metà fuori, era una bella donna ma che aveva un odore lievemente aspro, dalla voce melodiosa.
    Anche l'uomo parlò e dalle parole che usava le sembrava molto un angelo, ma non voleva sbilanciarsi.
    Anche lei si era scoperta ed ora si aspettava anche una reazione aggressiva, che probabilmente l'avrebbe costretta allo scontro, conoscendo gli angeli

     
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    Master: nonostante i solleciti .Gatto Nero. non è più venuta nel GDR pertanto continuate come se lei si fosse momentaneamente allontanata.
    Tocca a Malleus ora
     
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  10. Malleus Ordo
     
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    :kernax:

    Kernax semplicemente alzò lo sguardo dal fiume, sguardo che venne a posarsi su una persona. Era una donna, non molto alta, con lunghi capelli rossi e occhi inquietanti... viola.
    Era troppo stanco per mettersi in posizione di guardia, quella donna gli dava una spiacevolissima sensazione di guai; era semplicemente troppo stanco, non aveva più energia per fare niente oramai. Combatteva da troppo tempo per chissà cosa, perciò si limitò ad avvicinare la mano destra all'impugnatura della spada appena sopra la spalla.


    Cosa ci fa una persona così particolare in questo posto santo?

     
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  11. Psyrene
     
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    :psyrene:
    La lupa aveva proseguito il suo cammino, annusando l'aria quasi attirata da quel nuovo odore.
    Però prima di svoltare l'angolo assunse la sua umana forma, una donna dai lunghi capelli rossi.
    Non sapeva pechè l'aveva fatto, di solito preferva la sua forma animale a quella debole forma umana.
    Ma qualcosa dentro di sè le suggerì di aver azzeccato la scelta.
    Le apparve di fronte ai suoi occhi profondi e viola un uomo imponente, segnato sia nel fisico che nel corpo dalle guerre, e di certo non era un semplice essere umano.
    Parlava in maniera troppo imponente per essere un misero umano.
    Lo guardò con sguardo indifferente, e prese parola


    Non mi sembra vietato accedere a queste fonti anche alla mia natura così "animalesca"

     
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  12. Malleus Ordo
     
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    :kernax:

    No, non le era vietato, ma la donna-lupo non aveva capito quello che l'angelo le aveva chiesto... perché non aveva gli strumenti per farlo, semplice. A nessuno era vietato mettere piede in quel posto santo per Kernax, perché esisteva da prima ancora he tutti loro mettessero piede su quelle terre; trascendeva la rivalità fra Lucenti ed Oscuri.

    Sebbene fosse un'Oscura, Kernax la rispettava più delle altre razze: i Lycan erano schiavi, quindi avevano automaticamente la sua simpatia solo per quello, inoltre erano guerrieri come lui e, in un certo senso, condividevano un codice di comportamento simile, fondato sull'onore e sulla coerenza con sé stessi... Codice da cui l'angelo era uscito.


    No, niente è vietato a chi cerca.

     
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  13. Psyrene
     
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    :psyrene:
    Più tempo la lupa passava a guardare l'angelo e più capiva che lui non era un semplice uomo, era un guerriero, ed era sempre più convinta che si trattasse di un angelo.
    Non sembrava avere intenzioni ostili, anche se faceva non poca fatica ad inquadrarlo.
    Osò chiedere, aspettandosi qualunque tipo di risposta:


    Se la mia natura è ben nota, della tua sono dubbiosa; dimmi, qual'è il nome che porti? Sembri un forte guerriero, come me.
    Il mio nome è Psyrene

     
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  14. Malleus Ordo
     
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    :kernax:
    Non aveva la forza di combattere, non voleva combattere, non quella volta. Voleva solamente starsene da solo a contemplare il proprio dolore, a crogiolarsi in quella pozza acida di sofferenza che ogni volta lo caricava di rinnovata determinazione a morire.
    Perché solo quella era la soluzione...


    Un tempo mi chiamavano Cassian, Cassian figlio di Voldor della casata dei Markaldos. Ora questo corpo viene definito Kernax, ma io sono l'Angelo delle Redenzione, l'incaricato dall'Imperatore di mondare le colpe di chi mi sta intorno tramite la mia.


    Chiedo scusa della striminzitezza (striminzitaggine?) (striminzosi?) ... sì, insomma, quello. (sapete quale sia il sostantivo di riferimento dell'aggettivo "striminzito", per caso?)
     
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    "solo Cassandra, simile all'aurea Afrodite"
    Omero, Iliade XXIV 697-709

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    Ad interrompere il colloquio tra la creatura figlia della notte e il paladino angelico, era stata la discesa dalla lucente Lithetya della più alta carica della città celeste.
    I motivi per cui aveva lasciato le sue mura erano del tutto oscuri. Solo lui ne era a conoscenza.
    Per trovare ristoro forse? Per liberare la mente? O per dare sfogo ai suoi sentimenti e alle sue emozioni riversandole all'esterno, anche addosso a coloro che non lo conoscevano e che lui stesso ignorava esistessero?
    Era una situazione del tutto nuova e inaspettata e solo il tempo avrebbe potuto dare una risposta.

    Turno modificato. La sequenza ora è questa: Casiphel, Psyrene e Malleus
     
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36 replies since 2/2/2012, 18:16   552 views
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