Pieno inverno a Daeron

Ares,che era stato calmo per tutto quel tempo seguendo con attenzione Sebastian, si era seduto a fianco al giovane demone ma dopo aver sentito dei passi, dei rumori insoliti si rialzò e mise il suo muso verso i rumori. Il leone scosse via la neve che si era attaccata al suo pelo nero che d'improvviso si irrigidì mandando dei piccoli ruggiti ma man mano svanirono non sentendo più nulla...anche se il demone aveva un udito sopraffino, si era accorto che c'era qualcuno nelle vicinanze ma continuò a farsi piacere l'idea che era solo un rumore creato dagli animali di passaggio e molto probabilmente era proprio così. Per sicurezza guardò verso il muso del leone che puntava verso dei cespugli. Con i suoi occhi rossi e con sguardo serio Sebastian scrutò il paesaggio ma non vide altro che foglie o animali. Fece un sorriso, si girò di nuovo fissando il panorama e si appoggiò ad un albero che era difronte al giovane demone. Sebastian , dallo sguardo apparentemente umano e calmo iniziò a fissare il sole ardente che non gli dava fastidio ma non gli piaceva. Ares iniziò a girovagare stranamente in giro,quel giorno il leone era parecchio strano e Sebastian lo guardava appunto con stranezza ma al tempo stesso con sguardo serio e indifferente. Il Leone continuava a girare e Sebatian lo seguiva con gli occhi. Il demone non sapeva perchè l'animale si comportasse in quel modo forse aveva sentito qualcosa? Forse un animale? Insomma in qualche modo Sebastian si mise in testa il parere che non era problema suo di che cosa passasse per la mente del suo leone. Si spostò dall'albero bagnato a causa della neve e iniziò a scendere giù dalla vallata pensando ai programmi del giorno.

L'odore della neve le ricordava tanto l'infanzia.
Questo pensò la licantopa Psyrene quando raggiunse Daeron, che come sempre in quella stagione era fredda e pungente.
Forse il suo istinto animale la faceva sentire a casa in quei luoghi, anche se lei, una casa, non ce l'aveva più.
Camminava fiera tra la neve alta, e il sole che brillava l'avrebbe forse aiutata a cacciare una preda, visto che la fame cominciava a farsi sentire.
Il colore del suo manto l'avrebbe aiutata a confondersi tra il paesaggio, e con quelle condizioni climatiche non donveniva nemmeno mettersi a due zampe, come un lycan, ma conveniva rimanere a quattro come un lupo, anche se in altezza era il doppio.
Gli umani erano lontani, pertanto avrebbe dovuto trovare un animale appetibile.
Per carità, non disdegnava quel tipo di carne, solo che gli umani erano più saporiti.
E rendevano la caccia più eccitante.
Quindi, stare in forma animale l'avrebbe aiutata moltissimo, visto che non era umano il suo obiettivo

Scendeva giù dalla collina tranquillamente era pronto a fare l'ultimo passo tranquillo per poi sfrecciare e andarsene da quel posto. Ma qualcosa lo fermò,non aveva sentito nulla ma un brutto presentimento cadde su di lui. Si fermò e con sguardo serio e iniziò a guardarsi intorno. Dei piccoli fruscii,dei piccoli rumorini insoliti fecero capire a Sebastian che lui e Ares non erano da soli.
Dalla posizione dall'allerta in cui si trovata tornò normale e con un falso sorriso mise la mano sui suoi occhi e disse sicuro di se

Oggi non è la giornata giusta per riposarsi a quanto pare...

Appena tolse la mano dal suo viso gli occhi del demone erano cambiati ed erano di un violetto macabro e le pupille nere non avevano più quella forma rotonda ma avevano preso una forma ad ellisse sottilissima. Il demone con un sorriso ingannatore sempre stampato sul viso apparentemente umano, stette fermo ad aspettare il suo avversario. Ares non capì perchè Sebastian si era allertato in quel modo,sapeva che c'era qualcosa o meglio qualcuno ma non ci faceva caso poteva essere benissimo un qualunque animale di passaggio, così resto seduto al suo fianco a guardarlo stranito. Sebastian attese il presunto animale,non sapeva che forma aveva o che animale fosse o che cosa fosse sapeva solo che stava puntando a lui

Vediamo chi è il cacciatore e chi è la preda...

disse a bassa voce.

Annusava l'aria, alla ricerca di qualche animale come preda.
Mentre camminava per la collina, sentì nell'aria un odore diverso.
Riconosceva quel tipo di odore, probabilmente un vampiro o un demone; non era la prima volta che incontrava creature del genere, e di certo non avevano un buon sapore.
Scartata la possibilità che l'essere poteva diventare il suo prossimo pasto, proseguì sorpassando la collinetta, e da lontano lo vide.
Si fermò e si sedette, non era nè minacciosa nè impaurita, aveva la sua solita espressione da animale, in parte incuriosita e in parte non curante, era molto più grossa della maggior parte delle creature e soprattutto più letale.
Osservava, aspettando la prossima mossa di quell'essere lontano

Dopo aver guardato bene in torno a se,vide un lupo appostato sulla collina. Ma era incredibilmente grosso rispetto ai lupi normali. Sebastian non aveva mai visto un lupo così o meglio una creatura di quel genere. Ares, la notò e iniziò a ruggire contro di essa. I felini non è che siano proprio buoni amici con le razze che appartengono alle famiglie canine quindi il leone con disprezzo e rabbia continuava a ruggire verso di essa aumentando sempre di più il tono di "voce".

Non sei un comune lupo non è vero?

Chiese Sebastian alla creatura appostata in cima alla collina. Sembrava più forte e letale per essere un comune lupo. Non c'era altra spiegazione, se quel lupo non era un lupo l'unica cosa che poteva essere era un mezzo lupo niente meno che un licantropo...Gli occhi del demone tornarono normali,rossi, l'animale era fermo forse non aveva intenzione di attaccarlo. Il demone era curioso, era la prima volta che incontrava un licantropo o meglio una licantropa. Così si avvicinò ad essa e disse

Sei troppo imponente e grossa per essere un comune lupo.

Sebastian ora mai era arrivato ai piedi della collina e fissava la lupa con sguardo serio. Il giovane demone fece un sorriso e si inginocchiò presentandosi.

Sebastian Michealis

Alzò gli occhi rossi verso l'animale e disse infine per poi rialzarsi.

Demone, come voi avrete già capito...

Immediatamente sentì il ringhiare sommosso di quella specie di pantera, rivolta nei suoi confronti.
Non si mosse di un millimetro, nè la infastidiva nè temeva quell'atteggiamento da parte di quell'animale, di certo sapeva nel caso come sbarazzarsene.
Sarebbe bastato un morso, e il suo veleno sarebbe entrato in circolo, uccidendolo.
Ma non era quella la sua intenzione, no di certo, a meno che non avessero fatto le mosse sbagliate.
L'uomo si avvicinò a lei, anche lui non la temeva ed era quasi sicura che fosse un demone; non puzzava come i vampiri di sangue vecchio ed aveva una certa classe ed eleganza

Vedo che sei molto perspicace e troppo intelligente, ovviamente non sei un vampiro

Disse quasi sollevata, i vampiri e i licantropi non andavano molto d'accordo tra di loro

Il mio nome è Psyrene, Psyrene Lestaver

disse presentandosi

ed hai indovinato, sono un licantropo, anche se probabilmente sono molto diversa dai licantropi là fuori

rispose con tono neutrale e tranquillo, nonostante la voce cavernosa che possedeva, ma velata da una strana grazia

E' strano vedere esseri della tua specie qui, di solito in questi luoghi si trovano solo animali o quel che ne resta

Decisamente no

Disse il demone rispondendo alla prima frase della licantropa. Si sistemo il frac che quando si era inginocchiato si era stropicciato e leggermente sporcato.

Ero qui solo per una breve passeggiata. Voi invece? Stavate cacciando? Se posso chiederlo ovviamente...

Disse Sebastian incuriosito. Quello era un posto perfetto per cacciare animaletti vari anche se con la neve gli animali si rintanavano ed era più difficile stanarli ma i licantropi sono decisamente più abili e svelti dei lupi normali avrebbe avuto anche in quel periodo almeno un discreto successo nella caccia. Il felino accanto al Sebastian "ascoltò" la discussione a fianco ad esso ancora indeciso se attaccare o meno il lupo. Mostrava tensione il leone dagli occhi rossi brillanti ma comunque alla fine stette calmo e si sedette a fianco del giovane demone anche se gli dava fastidio la presenza di un grosso lupo,almeno lui lo vedeva così.

Un demone elegante, era la prima volta che gli capitava vederne uno così; di solito erano iracondi e rissosi, erano i vampiri quelli aristocratici e ben vestiti.
Beh, non si smetteva mai di imparare!

Di solito io non attacco briga con gli oscuri, anche perchè non ne trarrei alcun beneficio, pertanto non ho alcun problema nel risponderti

solitamente i licantropi si arrabbiavano contro tutto e tutti, ma non lei, lei era un lupo ed era molto più riflessiva e calma rispetto agli altri della sua specie

Teoricamente stavo cacciando, ma la mia preda preferita, ovvero l'uomo, di certo non lo troverò in questi luoghi, fà troppo freddo, e di certo un intero villaggio da sbranare è difficile da trovare qui

effettivamente non era sicuramente un cucciolo di lupo lei, e vista la sua grandezza aveva bisogno di enormi quantità di cibo, anche se, ovviamente, poi calcava fin troppo la mano compiendo stragi.

Lo sai...anche io una volta ho sterminato un intero villaggio...grazie ad un contratto che ho fatto con un umano. Non capivo perchè volesse uccidere dei suoi simili,sembrava preso dalla follia...beh un'anima è sempre un'anima...

Disse il giovane demone cambiando per qualche istante il colore degli occhi che diventarono sottili e viola per poi tornare con i suoi solito occhi rossi. Il demone si mise una mano sul mento come se pensasse o riflettesse.

Non capisco gli umani...quando pensano di essere giunti alla fine cercano di aggrapparsi a qualunque filo li venga in aiuto, anche se quel filo potrebbe portargli di peggio di quella salvezza che sperano...ma loro si aggrappano lo stesso...

Continuò Sebastian stranito da quei comportamenti. Aveva stretto parecchi contratti con gli umani e li aveva sempre trovati più strani man mano che passavano gli anni ma comunque a lui servivano per sfamarli quindi ogni ordine che gli impartivano gli eseguiva al meglio.

Cerchi ancora di capire gli umani?
Io ho smesso tempo fà...
ora mi paice solo sbranarli

Disse soddisfatta la licantropa, parlando del suo sport preferito.
Per lei non era solo nutrimento, era tutto assieme.
L'emozione della caccia, alla ricerca della preda migliore, annusare la sua paura, farla scappare facendola credere in vantaggio e poi sbranarla con forza e veemenza.
Era questo che la faceva sentire viva

Un intero villaggio?
Mi sarebbe piaciuto esserci, magari avremmo fatto a gara a chi uccideva più umani

Era da tanto che non parlava con ualcuno di questi argomenti.
Ma infondo, solo un predatore come lei poteva capire cosa dicesse.
E di certo un demone, soprattutto quel tipo di demone, che se nutre di anime, le capisce meglio di chiunque altro